IL MISTERO DEL TEMPIO – CASA DI PREGHIERA E DI ANNUNCIO – seconda parte

Cattedrale di Amiens

LA CHIESA È LA CASA DEL POPOLO DI DIO RADUNATO PER LA PREGHIERA

Certamente questo secondo scopo è altrettanto fondamentale. Ma la chiesa è casa del popolo di Dio, perché essa è prima di tutto casa di Dio, luogo della sua presenza. Infatti, lì dove c’è la SS. Trinità c’è la Chiesa: casa di Dio e casa del popolo di Dio, costituiscono un binomio indissolubile e interdipendente. Anzi, più che offrire noi una casa a Dio è Dio stesso che ci invita a stare nella sua casa. La chiesa quale casa della comunità cristiana è, tuttavia, una caratteristica nuova delle chiese cristiane rispetto ai templi pagani. Quelli ospitavano solo la statua della divinità, mentre il culto si svolgeva all’esterno col popolo che stava all’aperto. Con la liturgia cristiana il popolo entra nella chiesa e l’edificio sacro cristiano assume il nome stesso della assemblea convocata: la Chiesa. Infatti mai la Chiesa è tanto Chiesa quanto nel momento liturgico in cui si celebrano i santi Misteri. Per questo occorre che la chiesa-edificio abbia la necessaria funzionalità per lo svolgimento dei riti dell’intero Anno Liturgico e perché il popolo in essa radunato possa con frutto partecipare alla specificità delle azioni liturgiche.

È necessario tuttavia osservare che nella chiesa non si svolge ogni genere di attività ecclesiale, ma soltanto quella più nobile e più alta, la celebrazione della Liturgia. Altre strutture devono servire la comunità cristiana per le diverse opere di catechesi, apostolato, socializzazione, culturali, educative, ecc. L’oratorio e la casa sociale coadiuvano necessariamente la chiesa. La chiesa insomma non deve diventare una sala polivalente per ogni genere di attività ecclesiali. Essa ha un preciso carattere sacro e la presenza di Dio e il clima della preghiera devono regnare sovrani, consentendo che il silenzio assicuri quell’incontro spirituale che è tanto indispensabile anche ai singoli fedeli.

LA CHIESA È UN ANNUNZIO PERMANENTE DEL VANGELO

Si immagini l’impressione che i milioni di turisti di tutto il mondo ricevono nella visita al patrimonio artistico delle cattedrali europee e anche delle nostre infinite e belle chiese dei nostri paesi e città. Il richiamo eloquente dell’arte sacra in tutte le sue svariate forme trasmette il messaggio cristiano anche ai popoli non cristiani. Quanti seguaci di altre religioni osservano ammirati la cappella Sistina e le basiliche romane. Ma anche quanti cristiani, lontani dalla fede, vengono richiamati agli antichi valori di fede della loro infanzia dal linguaggio, mai spento degli edifici sacri. Qualcuno si convertì ascoltando un concerto d’organo. Altri sono colpiti dalle austere e mistiche celebrazioni dei nostri Monasteri. Altri ancora si debbono comunque incontrare con l’enorme produzione artistica dei secoli cristiani per motivi di studio e di lavoro. I geni e i ricercatori rimangono stupiti dalla ricchezza e profondità delle espressioni dell’arte sacra cristiana. Veramente l’antico assioma della biblia pauperum, è una lezione permanente sempre vigile nell’urbanistica delle nostre città e nel mosaico sorprendente e complesso dei segni della fede, diffusi capillarmente in ogni anfratto dei nostri abitati. L’evangelizzazione e il mandato missionario ricevuto dal Signore si esercita con una efficacia del tutto straordinaria proprio con la rete degli edifici sacri e il linguaggio visivo degli artisti cristiani. Quanto è invece fredda la città secolarizzata, standardizzata, triste, monotona, senza un senso, priva di arte, di musica, di semplicità e calore, ridotta a economia e assillata dalla produzione e per questo travolta dall’assordante ritmo di un vortice livellatore e sterile che porta alla disperazione. Si comprende allora il valore delle nostre belle chiese storiche: di alto profilo artistico, maestose nella loro monumentalità, solenni nelle loro linee, preziose nei loro ornamenti, voce dei padri che noi figli accogliamo con gratitudine nell’unica fede, che ci unisce con le passate generazioni. Queste nostre chiese sono il luogo dove Dio ci scolpisce come pietre vive per l’edificio eterno del suo Regno. Qui la grande speranza riempie il vuoto delle piccole speranze e il nostro spirito mette le ali dell’eternità. 

 

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