QUALI RITI CATECUMENALI POSSONO ESSERE ASSUNTI NELL’INIZIAZIONE DEI FANCIULLI GIA’ BATTEZZATI?

 

A CURA DELLA REDAZIONE

Occorre distinguere con chiarezza tra i Catecumeni veri e propri, che ancora non sono stati battezzati, dai bambini già battezzati ai quali manca ancora la catechesi di iniziazione cristiana.

Questi non sono propriamente catecumeni, ma fedeli sotto ogni aspetto, in quanto già rigenerati nel battesimo. E’ altrettanto vero che ad essi manca la catechesi di base, che devono intraprendere appena subentra l’uso di ragione. La distinzione è opportunamente espressa dal Direttorio Generale per la catechesi che afferma: “Occorre, tuttavia, premettere che tra i catechizzandi e i catecumeni e tra catechesi post-battesimale e catechesi prebattesimale, che vengono rispettivamente loro impartite, vi è una differenza fondamentale. Essa proviene dai sacramenti di iniziazione ricevuti dai primi, i quali ‘sono già stati introdotti nella Chiesa e fatti figli di Dio per mezzo del battesimo”(1).

Quindi possiamo dire che i bambini già battezzati sono ontologicamente fedeli cristiani, ma psicologicamente ancora catecumeni, in quanto privi della formazione di base alla fede che portano già impressa nel carattere battesimale come virtù teologale infusa. Inoltre la loro iniziazione sacramentale non è ancora completa mancando dei due sacramenti che la integrano in pienezza: la confermazione e l’eucaristia.

Anche sul piano sacramentale quindi i bambini già battezzati si avvicinano in qualche modo ai catecumeni. Occorre allora saper discernere tra i riti catecumenali quelli esclusivi rivolti ai veri catecumeni da quelli che per analogia possono essere impiegati nell’iniziazione post-battesimale dei fanciulli. Possiamo escludere gli esorcismi in quanto col battesimo i bambini sono già diventati tempio di Dio e figli di Dio liberi dal potere del demonio. Anche il rito dell’Effeta in quanto apertura alla grazia soprannaturale va escluso essendo essi già in grazia. Invece le Consegne del Credo, del Pater, dei Vangeli possono essere adattate al loro itinerario catechistico in quanto  essi vengono gradualmente introdotti alla conoscenza delle verità della fede, abilitati alla preghiera cristiana e alla vita morale evangelica.

Questa possibilità è già prevista dal rituale dell’Iniziazione cristiana degli adulti:”Per significare l’azione di Dio in questo lavoro di preparazione, opportunamente si potranno usare alcuni riti propri del catecumenato che rispondono alla condizione e all’utilità spirituale di questi adulti come le consegne del Simbolo, della Preghiera del Signore (Padre nostro) o anche dei Vangeli”(2).

Sostanzialmente i fanciulli già battezzati devono ricevere la catechesi organica di base e le Consegne non fanno che esplicitare quell’educazione graduale ai contenuti della fede che essi stanno effettuando sia per completare la loro iniziazione sacramentale mediante la confermazione e l’eucaristia, ma anche per approfondire quella grazia che già hanno già ricevuto nel santo battesimo. Come la Quaresima è il tempo adatto per i riti catecumenali degli adulti, così lodevolmente può essere il tempo adeguato anche per la preparazione liturgica mediante le Consegne ai fanciulli dell’iniziazione cristiana: “Il tempo della catechesi sia opportunamente inserito nell’anno liturgico, specialmente l’ultima parte, che abitualmente coinciderà con la Quaresima…” (3).

Inoltre come per i neofiti il tempo pasquale è il tempo della mistagogia, così per i fanciulli è il tempo più opportuno per completare la loro iniziazione sacramentale ricevendo in esso la prima Comunione e il sacramento della Confermazione.

L’analogia tra Catecumenato e catechesi postbattesimale è bene espressa dal Direttorio generale della catechesi: “… la concezione del Catecumenato battesimale, come processo formativo e vera scuola di fede, offre alla catechesi post-battesimale una dinamica e alcune note qualificanti: l’intensità e l’integrità della formazione; il suo carattere graduale, con tappe definite; il suo legame con riti, simboli e segni, specialmente biblici e liturgici; il suo costante riferimento alla comunità cristiana…

La catechesi post-battesimale, senza dover riprodurre mimeticamente la configurazione al Catecumenato battesimale, e riconoscendo ai catechizzandi la loro realtà di battezzati, farà bene ad ispirarsi a questa « scuola preparatoria alla vita cristiana », lasciandosi fecondare dai suoi principali elementi caratterizzanti”(4).

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