IL “CORPUS DOMINI” NELL’ANNO LITURGICO seconda parte

A CURA DELLA REDAZIONE 

Dall’Eucaristia nasce e si sviluppa continuamente la Chiesa, inizio e germe del Regno di Dio nel mondo.

* La processione eucaristica, tipica della solennità del Corpus Domini” esprime egregiamente questo mistero. Infatti la Chiesa è inviata in tutto il mondo ad annunziare il Vangelo e a nutrire gli uomini col Pane della vita. L’incedere in processione esprime la sorprendente diffusione secolare della Chiesa nei vari continenti “fino agli estremi confini della terra”.

In questo ‘cammino’ tuttavia è sostenuta dal Pane del cielo, il Corpo del Signore, come gli Ebrei nel deserto venivano nutriti col cibo miracoloso, la “manna”, figura dell’Eucaristia. Questa nutrizione è quotidiana, infatti ogni giorno la Chiesa celebra l’Eucaristia, ma è soprattutto alla Domenica che per tutto il popolo in cammino vi è la necessaria sosta di rifornimento alla Parola di Dio e al Corpo glorioso del Signore. Senza questa sosta il cristiano si smarrisce nel mondo, rischia di perdere la fede e la vita della grazia e con fatica si mantiene “il sale della terra e la luce del mondo”, il “buon profumo di Cristo” e il lievito, che fa fermentare la pasta delle vicende umane. Questo è il senso dell’Eucaristia che viene portata solennemente nel cuore della processione del “Corpus Domini”.

Anche i quattro altari, eretti ai punti cardinali, e previsti nella forma più estesa della celebrazione, indicano che la Chiesa è “cattolica”, ossia universale e deve raggiungere i quattro angoli della terra per chiamare tutte le genti alla salvezza, con l’annuncio del Vangelo (la lettura degli inizi dei quattro vangeli) e con la celebrazione del mistero eucaristico (le quattro benedizioni eucaristiche). La presenza di stendardi con immagini sacre contribuisce ad una catechesi visiva sui misteri della fede e rende onore ai Santi che sono i membri eletti della Chiesa e i frutti più eccelsi dell’opera redentiva di Cristo e quindi nostri modelli di vita e intercessori presso Dio. La processione invita il cristiano a vincere il facile rispetto umano nel manifestare le cose di Dio e ad esercitare il coraggio di essere pubblicamente testimone di Cristo. Essa immette nelle strade e tra le case la voce della preghiera e l’adorazione a Dio, messaggio che rischia di scomparire dalla città umana per lasciare il posto ad una livellante secolarizzazione che dichiara la solitudine dell’uomo. La pubblica lode a Dio, la letizia delle fede e il calore della preghiera allontani dai nostri abitati la tristezza e il vuoto di un ateismo pratico. Il “Corpus Domini” così inaugura anche simbolicamente il pellegrinaggio della Chiesa nel mondo, celebrato nel tempo Ordinario.

* Nel tempo ordinario, tuttavia, altri sono gli elementi da ricordare. La presenza di Maria SS., che accompagna il cammino della Chiesa e che trova nella solennità dell’Assunta (15 agosto) una grandiosa celebrazione, come anche nel tono mariano del Sabato del tempo ordinario, dedicato a Maria. Questo tempo è anche il tempo privilegiato per celebrare i Santi, che possono ogni giorno essere motivo di riflessione e di edificazione con la loro vita e i loro eroismi. La solennità dei Santi (1 novembre) sarà la espressione più solenne e sintetica della loro presenza nella Chiesa e insieme un potente richiamo alla santità per ogni cristiano, quale scopo profondo di ogni vita. Trovano posto nel tempo Ordinario anche varie feste devozionali e soprattutto locali, che esprimono la presenza del Signore, di Maria SS. e dei Santi nelle vicende e nelle tradizioni della storia locale. Infine il tempo ordinario si conclude con la viva attesa dell’ultima e definitiva venuta del Signore nella gloria, che celebriamo nella solennità di “Cristo Re dell’universo”. Lì il cammino della Chiesa è orientato e lì troverà il suo compimento. Questa ampia descrizione per rendersi conto di quale efficace mezzo di rinascita spirituale e di formazione alla fede sia l’Anno Liturgico, che la Madre Chiesa ci offre ogni anno per abilitarci all’eternità. Se si sarà vissuto con intensità nei primi sei mesi il mistero di Cristo si potrà nei successivi sei mesi estivi del tempo Ordinario esercitare con frutto il mandato missionario nel mondo in cui si vive. Infatti tante sono le occasioni per annunziare Cristo, soprattutto in questi mesi. Questo tempo ci stimola ad essere missionari con il coraggio di una vita coerente al mistero che abbiamo celebrato e vissuto nelle grandi solennità ora concluse.

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